L’amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime… io e te quella mattina mentre il sole timidamente sorgeva all’orizzonte, eravamo la personificazione di queste parole. Tutti i nostri movimenti, ogni sguardo che ci scambiavamo e anche ogni volta in cui ridevamo insieme rappresentavano una conferma di questa verità che ci univa. Mi ritrovo a ricordare come tutto fosse iniziato senza alcuna complicazione, quasi per caso. Quando eravamo ancora piccoli, quando ci incontrammo per la prima volta seduti su quella panchina nel parco, entrambi attratti dalla stessa altalena. Da quel momento in poi, le nostre vite si intrecciarono in maniera imprevedibile per entrambi. La nostra amicizia si era consolidata nel corso del tempo, attraverso le sfide affrontate insieme e i racconti condivisi, tramite segreti confidati sottovoce e giuramenti scambiati sotto un cielo stellato. Quel legame che ci univa aveva qualcosa di magico, andava al di là della semplice condivisione delle esperienze. Sembrava quasi che ci integrassimo l’un l’altro, scoprendo in ogni modo una parte di noi stessi che fino ad allora era mancata. Però, quella mattina era diversa dal solito. Un sottile senso di tensione fluttuava nell’aria, un’agitazione che non riuscivo a comprendere. Mentre percorrevamo il sentiero nel bosco, immersi nei nostri pensieri, mi accorgevo che qualcosa stava per mutare. Eppure, non avevo paura. Ero consapevole del fatto che, indipendentemente da ciò che sarebbe successo, l’avremmo affrontato insieme. Raggiungemmo la radura che tanto ci piaceva, il nostro nascondiglio segreto, e ci accomodammo sull’erba verde. In quel luogo immerso nella natura, provavamo una sensazione di invincibilità. Quando mi guardasti con quegli occhi pieni di emozioni, immediatamente compresi che avevi qualcosa di importante da dirmi. Alla fine, con un tono tremante, mi dicesti: “Mi trasferisco… Mio padre è riuscito a trovare un lavoro migliore, ma lontano da qui.”. Per un breve momento, il mondo parve come se si fosse fermato. Le sue parole rimbombavano nella mia testa, suscitando un mix di sentimenti. Sebbene fossi contento per lui e suo padre, mi sentivo allo stesso tempo smarrito all’idea di dover affrontare una vita senza la sua costante presenza. “Ma siamo da sempre amici… non puoi andartene” risposi, cercando di rimanere tranquillo, anche se mi si leggeva in volto la paura di essere abbandonato. “Continueremo ad esserlo, nonostante la distanza. La nostra amicizia supera ogni confine e distanza! Segui il tuo cuore e io sarò sempre qui accanto a te, anche se non posso essere presente fisicamente.” Notai il tuo sorriso e in quel sorriso c’era la conferma delle tue parole. Dovunque fossimo non importava, ciò che contava era mantenere intatto il nostro legame. La nostra amicizia non si fondava sulla prossimità fisica, ma su qualcosa di molto più profondo, intimo. Rimanemmo avvinghiati in un lungo abbraccio, senza proferire parola, permettendo alle emozioni di parlare al posto nostro. Eramo consapevoli del fatto che quel momento sarebbe rimasto scolpito nei nostri cuori, simbolo della nostra forza e dell’amore reciproco. Dopo esserci separati, provai tristezza e speranza insieme. Nonostante la tristezza che provavo per la tua imminente partenza, avevo fiducia nel futuro e nell’idea che in qualche modo ci saremmo rincontrati di nuovo. Nonostante la distanza e le nostre vite diverse, ogni volta che avevo bisogno di te, bastava un messaggio o una chiamata e tu eri sempre lì, pronto e presente come allora. Il nostro legame si è fortificato ancora di più grazie alla distanza, rendendoci ancor più consapevoli dell’unicità di ciò che ci unisce. L’amicizia si manifesta quando due corpi sono abitati da un’unica anima, e i battiti del cuore risuonano nelle anime di entrambi: non era solo un’idea romantica, ma una realtà tangibile. Mentre fissavo il tramonto da quella radura, conclusi i miei pensieri: la nostra amicizia è per sempre, oltre i limiti spazio/tempo.
Valutazioni Giuria
15 – UN LEGAME INDISSOLUBILE – Valutazione: 41 Antonella: Il racconto ha superato il limite massimo di battute. L’eccessivo uso del punto fermo interrompe la fluidità della narrazione e mancano alcune virgole: in quella mattina mentre ci vuole la virgola prima di mentre perchè inizia un inciso. C’è un’incongruenza nell’impianto narrativo: perchè da Sebbene fossi contento per lui e suo padre, il narratore non parla più direttamente all’amico, ma in terza persona, per poi ritornare, poco più avanti, alla precedente modalità? Detto ciò, la storia è interessante e intensa, anche se non originalissima, e la lettura scorre velocemente. Titti: Trama originale, corretta la scrittura, fluida la lettura, coerente all’incipit. Di poco ha superato le 4.000 battute. Daniela: La trama è interessante, la scrittura è corretta e fluida. L’aderenza all’incipit è buona Ketty: Trama originale e coinvolgente. Scrittura corretta e adeguata. Nell’insieme, racconto coerente, adeguato e ottima attinenza all’incipit. Lettura fluida. Si è saputo trasmettere il valore del dialogo, della confidenza, della condivisione di momenti spensierati e di altri più delicati, la comprensione, l’accettazione e la complicità. Amicizia legata da un rapporto di amore inteso come un sentimento profondo che non ha nulla a che vedere con il lato sessuale. Complimenti! Il racconto supera di poco il limite fissato. Marina: Scrittura corretta, narrazione fluida; perfettamente in linea con l’incipit. Manca un tocco di magia. Le 35 battute in eccesso sono ininfluenti. |