Tutti i giorni si alzava presto per poi dare la sveglia agli altri, ma quella mattina il letto di sua figlia era intatto e vuoto.
-Disgraziata! – bofonchiò.
E subito si diresse in camera di Nico, certo che avesse spalleggiato la monellata della sorella com’era solito fare.
Ginevra dava problemi già di suo, sì, ma il fratello esercitava una pessima influenza su di lei, su questo Alfredo non
aveva dubbi. Così fece irruzione nella stanza del figlio con tale foga che travolse il povero Oliver, la cui unica colpa
era il vizio di sonnecchiare in prossimità delle porte.
-Accidenti, stupido cane! –
Mentre imprecava, Alfredo si fece spazio nella penombra fino al letto di Nico, pronto per strapparlo dalle lenzuola e
minacciarlo a suon di ceffoni, ma nel buio tutto tacque.
-Non fare il furbo. Dov’è andata quella scombinata di tua sorella? –
Le grida si fecero assordanti, eppure Nico continuò a tacere, tanto che Alfredo decise di tastare le pareti in cerca
dell’interruttore. A quel punto ci fu un rimbombo di passi concitati provenienti dal soggiorno, seguiti da una voce di
donna che ansimava:
-Di nuovo? Un’altra volta?! –
Alfredo ebbe appena il tempo di voltarsi, che subito due sagome apparvero sulla soglia accendendo la luce della
stanza. Si trattava di un ragazzone e di una vecchia in preda al pianto.
-Che succede? – domandò il ragazzone.
Malgrado la stazza, sembrava piuttosto spaventato e teneva le mani protese in avanti come per difendersi da
qualcosa. Alfredo, dal canto suo, si pose mille domande: che volevano quello scemo tutto muscoli e quella befana?
Com’erano entrati? All’inizio pensò fossero ladri, ma escluse l’ipotesi perché erano entrambi in accappatoio e
ciabattine. Venivano forse da una festa in piscina organizzata dalla moglie? Ma come? Di prima mattina? A sua
insaputa, poi? Questa volta avrebbe chiesto spiegazioni.
-Magda! Vieni subito! –
Come per rispondere alla furia di Alfredo, la vecchia scoppiò in un gemito rotto dai singhiozzi, tanto che il ragazzone
si fiondò ad abbracciarla.
-Mamma, calmati. Non aiuti se fai così. –
-Scusate, signori – disse Alfredo con una nota di sarcasmo -mi spiace interrompervi, ma gradirei sapere chi diavolo
siete e cosa ci fate a casa mia. –
Solo allora il ragazzone si staccò dalla vecchia, per poi avvicinarsi ad Alfredo e guardarlo con occhi commossi.
-Chi cercavi qui dentro? –
-Mio figlio, che domande! Questa è la sua stanza. –
Così dicendo, Alfredo si voltò in direzione del letto, dove con grande orrore non solo constatò l’assenza di Nico, ma
anche la presenza di mucchi di scatoloni sparsi che avevano preso il posto della sua stanza.
-Che scherzo è questo? Dove sono i miei figli? Magda… Magda! –
Il ragazzone provò a trattenerlo prendendolo tra le braccia, ma Alfredo si divincolò con violenza e corse in corridoio,
dove la vecchia si era messa in disparte in preda ai singulti.
-Magda! – continuò lui -Nico e Ginevra sono spariti! –
Gli ci vollero diversi giri per le stanze prima di appurare che anche sua moglie era scomparsa, così come il povero
Oliver. Scosso dalla paura e dalla confusione, alla fine Alfredo si gettò stremato sulla poltrona del soggiorno e pianse
amaramente, lasciando che il ragazzone gli si sedesse vicino tenendogli la mano.
-So che Ginevra ti manca, papà, ma il passato non si cambia. Devi accettarlo, e soprattutto devi prendere le tue
pillole. Vedi cosa succede quando non le prendi? Stai male e fai stare male anche mamma. Hai visto come piangeva?
È rimasta in corridoio perché le fa male vederti così. –
Allora un’epifania fece capolino insieme a tutti i ricordi di una vita sfocata e lontana: la fuga di Oliver, l’incidente di
Ginevra, il lutto, il passare lento degli anni… fino alle prime amnesie di Alfredo e alla diagnosi che non lasciava
speranza. Come il suono di un vetro in frantumi, il vecchio Alfredo sentì il muro della dimenticanza sgretolarsi e fare
spazio al suo adorato Nico, che nel mentre aveva continuato a tenerlo per mano sorridendogli teneramente.


Valutazioni Giuria

3 -La vecchia e il ragazzone – Valutazione: 43

Antonella:
Racconto intenso e storia incalzante, con efficace finale a sorpresa.

Titti:
Originale la trama, corretta la scrittura, fluida la narrazione, attinente all’incipit.

Daniela:
La trama è interessante, la forma è corretta, la narrazione è fluida, il racconto si legge con interesse dall’inizio alla fine. Stupendo il finale.

Ketty:
Trama originale, racconto coinvolgente, corretto, adeguato e coerente. Mancano alcune virgole. Lettura fluida e finale a sorpresa. Ottima attinenza all’incipit.

Marina:
Trama originale; la narrazione crea la giusta tensione verso un finale a sorpresa molto ben orchestrato. Ben scritto